Al pianterreno, Maria è al balcone e con occhio attento innaffia le piante sul davanzale: ad ogni specie bisogna dare una diversa quantità d’acqua. Dopo una vita passata ad allevare i figli, ormai adulti, e successivamente a crescere i nipotini, adesso come compagna ha solo Stellina, la sua gatta bianca e nera. Da più di un anno suo marito Giovanni è morto, e le manca tanto. Le aveva fatto un ultimo regalo di commiato: aveva piantato nell’aiuola sotto il loro balcone piante di rose e di peonie, e ogni fioritura le ricordava quell’amore semplice durato 50 anni. In primavera i fiori sono sbocciati ancora, ma una mattina di quest’ottobre un giardiniere troppo solerte ha potato tutti gli steli, e Maria ha paura che le peonie e le rose del suo amore non spunteranno più.
I coniugi B, al primo piano, chiudono come sempre le finestre, queste fornite di doppi vetri e doppie tende, per non essere visti ma nello stesso tempo osservare i movimenti degli altri. Sono una bella coppia di ultracinquantenni, la donna bionda e raffinata, l’uomo azzimato, e con loro un gatto molto contegnoso. Entrano ed escono dal palazzo come se gli altri fossero invisibili, e se qualcuno si azzarda a salutarli, non rispondono o fanno una smorfia seccata. Vivono soli, ormai, apparentemente convinti della propria superiorità, con figli e nipotini appena nati che vengono spesso a trovarli, ma non si vedono mai amici o parenti, e le finestre sono sempre chiuse, sprangate, come se in casa non ci fosse nessuno.
Al secondo piano c’è Lorenzo, che vive con i due figli maschi adolescenti, la moglie lo ha lasciato dopo vent’anni per un altro uomo. Un matrimonio celebrato troppo presto, quando i due erano ancora ragazzi, troppo incoscienti ed innamorati per prendere precauzioni: così Teresa restò incinta, e, Lorenzo, da poco entrato a lavorare in fabbrica, fu felice di sposarla. Nel tempo le incomprensioni, le accuse, i rancori hanno piano piano preso il posto dell’amore, dell’attrazione fisica, e così, quando lei se ne è andata, Lorenzo è stato persino contento. Ora va più spesso a correre da solo, o con il cagnolone di famiglia, ed occhieggia le vicine procaci.
Al terzo piano abita Hilde, che vive insieme alla figlia preadolescente, quattro gatti e tanti tanti libri e vasi di fiori. Un tempo sognava di cambiare il mondo, ma ultimamente ha il sospetto che il mondo abbia cambiato lei. Se si guarda allo specchio intravede le sue prime rughe, però le si legge chiaro negli occhi la felicità di aver vissuto la vita che voleva, piena di viaggi, di soddisfazioni e soprattutto, dell’amore della sua bambina. Certo, le manca un amore, ma ne è sicura, col tempo lo troverà.
Al quarto piano abitano due fratelli romeni: Jonut, 25 anni, che fa il muratore e sogna di tornare in Transilvania, un giorno, e sposare Dana, la sua fidanzata lontana. Catalina invece lavora come ragioniera in un negozio, tiene sia la contabilità della ditta che quella dei suoi numerosi pretendenti, che valuta attentamente, alla ricerca del più adatto marito italiano.
In terrazza, i panni stesi ondeggiano al vento d’autunno e sembrano danzare. Gli uccellini sotto le grondaie riposano e forse sognano, nel loro nido caldo e tenero. Custodiscono con affetto i sogni e i desideri degli umani che vivono sotto di loro, affidandoli agli angeli custodi…
Molto spesso nei palazzi le persone non si conoscono, anche abitando vicine …Io ho la fortuna di abitare – ormai da 40 anni – nello stesso palazzo, in quella che noi chiamiamo "la strada vecchia"…………….. perchè ora hanno aperto la strada e c’è anche la parte nuova. Dalla parte vecchia è come un paese, ci conosciamo tutti, abbiamo fatto crescere i nostri figli ed ora vediamo crescere i nipoti…………. è molto bello, come è bello il tuo racconto: non cercare lontano quella umanità che abbiamo sotto gli occhi giorno dopo giorno… Buon fine settimana!!!
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….che belli i tuoi spaccati di vita,……sembra quasi una favola….sai…quelle a lieto fine ;))buon fine settimana angelo…..ti abbraccioemma
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molto bello,è comunque un gran bel condominio dall’aspetto,niente a che vedere con certi casermoni che ci sono a Roma eh?, abito da poco più di un anno nella casa dove sto’, e non conosco ancora bene i vicini, solo il portiere e la sua famiglia, brave persone, ma conosco bene tutti quelli del palazzo dove stavo prima e dove ora ci è rimasta la mia figlia maggiore, ci ho vissuto per 26 anni li’, e sono rimasta in zona, 100 metri più in giu’, dietro ad ogni porta c’è una storia, ci sarebbe da scriverci un intero romanzo con le loro storie, ne ho viste e sentite di cose………….ciao Harielle una buona domenica
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Ciao angelo Hilde ………come la Hilde di De Gregori ….ascoltata e suonata per anni ……..Ti abbraccio ….elisa
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grazie hariellescrivo poco solo se mi scatta una scintilla, solo se c’è un’urgenza creativa … e se riesco a trasmettere qualcosa sono l’uomo più felice di questo mondo…un abbraccio a Te e a tutto il Condominio ;-)gianni
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sei tu Hilde?beh…l’amore gia’ti circonda….il resto verra’da se…auguri al tuo microcosmo!!!!!:-))
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buona giornata!! e buona settimanaMarty
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…..eccerto che le valigie sono pronte :)ho solo bisogno ancora di un attimo per i miei ragazzi….solo un attimo….e sono felice……ti dirò….ma qui mi troverai sempre….un grande sorriso per teemma
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assolutamente si!! 5 minuti per gli amici di blog li trovo sempre!!
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che bel post, dolce e leggero…..ma te però sei segona…..:)
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Grazie dei tuoi graditissimi passaggi da me.Mi dici di essere io deliziosa: tu lo sei elevata all’ennesima potenza con questi tuoi post che "odorano di vita vera".Un caro saluto…… in Armonia
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