L’estate sembra già trascorsa da un pezzo, ma le memorie del viaggio incantevole che ho compiuto in agosto persistono e mi rallegrano, specie nelle mattine di lunedì, quando svegliarsi presto sembra un’ingiustizia.
Il mini tour è partito da Parigi, una città che conosco bene, e che ogni volta sembra diversa e sorprendente. Nei pochi giorni in cui siamo stati lì, abbiamo visitato il museo dell’Orangerie, per vedere dal vivo le Ninfee di Monet. Le tele sono enormi, disposte in una sala a pianta circolare, presentando diverse prospettive dello stesso stagno ricoperto di ninfee della villa di Giverny in cui viveva Claude Monet.
le Ninfee
Da Parigi siamo arrivati a Rennes via treno, un viaggio comodo di circa due ore. Una bellissima cittadina ricca di giardini e di fiori, capitale della Bretagna, e vicina al promontorio di St. Malo e a Mont St. Michel, località di suggestiva bellezza che a sera si isola, circondata interamente dalla marea.
Mont St. Michel
E dopo qualche giorno, via Flixbus, siamo arrivati a Rouen, capitale della Normandia, una bella città dal centro antico intatto, con le facciate delle case a graticcio come dovevano essere fin dal Medioevo. La facciata della cattedrale di Rouen, di notte, diventa lo schermo di immagini fantasmagoriche che come in un filmato ripercorrono la storia della città, dall’invasione vichinga fino ai giorni nostri.
Rouen
Da Rouen a Giverny, la casa di Monet, occorre solo un’ora di treno e la navetta accoglie puntuale i visitatori all’esterno della stazione. Appena pochi passi, e si entra in un mondo fantastico, in una casa colorata e accogliente, che precede un giardino meraviglioso. Le maggiori attrazioni sono costituite dal giardino delle ninfee del famoso pittore e dal ponte giapponese, ma tutto è bellezza e armonia.
L’impressione del visitatore è quella di essere circondati dalla bellezza, da una bellezza buona che predispone l’animo alla serenità e all’armonia. I fiori crescono apparentemente disordinati e rigogliosi, e ad ogni passo cambiano gli odori, le suggestioni e gli effluvi.
Un’esperienza sinestetica che ha coronato l’ultima tappa del nostro viaggio e che ci ha riempito di gioia, di gratitudine e di felicità, tutte impressioni che basta riportare alla memoria per ritrovarle intatte.
la colorata sala da pranzo di casa Monet
immagini del giardino di Giverny
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