Incontro

29 Gen

“E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lui,
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già rosseggiava la città
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante “deja vu”, ombra della gioventù, ci circondava la nebbia…”

Chi non ricorda questa indimenticabile canzone di Francesco Guccini? E’ lo sfondo sonoro malinconico e struggente del post di stasera, che riguarda un incontro tra due persone che da ragazzi si sono amati e poi persi, e poi, tra le onde della vita e i rovesci del destino, si sono incontrati di nuovo, ritrovando l’amicizia di un tempo…

Lui era A.: il mio primo amico, il mio primo ragazzo, compagno di giochi e confidente, eravamo al ginnasio quando ci conoscemmo. Ballavamo insieme alle feste e mio padre lo guardava con aria un po’ torva perchè – ora lo capisco, allora mi dava fastidio – era la prima volta che qualcuno provava a corteggiare la sua bambina. Erano  i tardi anni ’70, anni durissimi e insieme fantastici. Tutto era una scoperta a Napoli quegli anni: le manifestazioni, gli spettacoli improvvisati, i raduni estemporanei che facevamo la mattina anzichè andare a scuola a casa della mia amica del cuore, dedicandoci a suonare con flauto e chitarra gli Inti Illimani, che all’epoca spopolavano. A. ed io stavamo bene insieme, eravamo coetanei, avevamo gusti comuni e ridevamo molto. Poi, come avvengono anche oggi le cose tra ragazzi, ci perdemmo di vista, non fummo più insieme, ma l’affetto rimase.

Passano gli anni, le stagioni, i cicli. Ci perdemmo di vista ma ogni tanto cercavo notizie di A. attraverso gli amici rimasti a Napoli, e seppi che aveva abbracciato la professione di medico, che si era trasferito al nord, che si era sposato con la fidanzatina che mi sostituì da quando ci lasciammo, un anno minore di noi, e che aveva una figlia. Mesi fa, complice il più noto social network, ci siamo risentiti e in novembre ci siamo rivisti, approfittando di un congresso medico in cui lui era coinvolto nella capitale.

Una sera in cui abbiamo ripercorso i vecchi tempi, in cui dopo cena gli ho fatto conoscere mia figlia, in cui abbiamo rivisto vecchie e nuove foto insieme. E’ strano e fantastico al tempo stesso vedere come certi affetti rimangano nell’anima, come certi scherzi, giochi, certe battute riaffiorino intatti nonostante tanti anni, almeno 30, di lontananza. Lui felice e soddisfatto della sua famiglia e della sua sistemazione, io altrettanto,  da inquieta single,  madre felice e insegnante al top della carriera. Una serata in cui il mio borgo selvaggio di adozione, Tivoli, sembrava magico e incantato. E poi questa nuova fase dopo il ritrovarsi, è fatta di sensazioni e di dolcezza, in cui non è l’amore, ma l’amicizia a regnare sovrana. Così, mi piaceva condividere con voi questa sensazione, che mi ricordava anche la canzone di Guccini da cui ho mutuato il titolo. Non sono riuscita a trovarla come sfondo sonoro, così vi ho inserito il link, sperando che funzioni. Grazie per avermi letto e aver condiviso un momento di gioia con me!

Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto, quanto il ricordo di un amico, la gioia della sua confidenza o l’immenso sollievo di esserti tu confidato a lui con assoluta tranquillità: appunto perché amico. 
Conforta il desiderio di rivederlo se lontano, di evocarlo per sentirlo vicino, quasi per udire la sua voce e continuare colloqui mai finiti.
(David Maria Turoldo)

5 Risposte to “Incontro”

  1. newwhitebear 29 gennaio 2014 a 6:21 PM #

    Vecchi ricordi, emozion presenti. Sono un mix che danno sale e pepe alla nostra vita.
    Ma quello che affiora tra le tue parole è solo la gioia di avere riallacciato un amicizia, che credevi perduta per sempre senza amarezze o rimpianti per quella rottura avvenuta tanti anni fa.
    Un abbraccio

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  2. Vito M. 29 gennaio 2014 a 11:01 PM #

    Ho letto con piacere questo post, mi sono immerso in sensazioni che sono certamente tue, ma che in queste parole si palesavano con forza, tanto da essere chiaramente percepite.
    Ti auguro una buona serata, con amicizia, Vito

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  3. MARGHIAN 29 gennaio 2014 a 11:27 PM #

    “Incontro” e’ una delle canzoni piu’ belle di Francesco…
    (per chi non lo sa: il commento sotto e’ la mia risposta ad Harielle, l’argomento e’ “la memoria – (shoah- )

    Oh come vorrei allungare il tempo, e rispondere a tutti voi, carissimi amici….stavo per chiudere le pagine web ed ho visto questo commento..ciao, Harielle! 🙂
    Purtroppo anche il ripetersi degli errori e’ memoria. Purtroppo l’uomo ricorda bene come fare, quando deve fare una guerra od opprimere un popolo. La lotta, nel mondo, e’ fra queste due memorie. Un fronte di questa continua guerra e’ quello che si ricorda di offendere, uccidere, opprimere, l’altro fronte e’ quello che ricorda che si deve combattere contro questa tendenza all’offesa ed al delitto. La lotta fra queste due memorie continua, ed e’ purtroppo ancora lunga. Ecco perche’ dobbiamo “tenerci vigili”, mai abbassare la guardia. Tener viva la fiaccola soprattutto delle idee, perche’ sono il penseiro e le idee a tener lontano il male. Il male non e’ altro che “assenza di bene”, vuoto, mancanza di pensiero e di idee. Idee, cultura, dialogo, sono le nostre armi. Perche’ le idee ed il pensiero sono la luce dell’uomo; la loro mancanza e’ il buio..e’ il male. Ciao Harielle, e grazie.

    Marghian

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  4. paperi si nasce 29 gennaio 2014 a 11:56 PM #

    La canzone di Guccini è bellissima, ma molto malinconica. Spero che il vostro incontro sia stato e sia più sereno, portatore non di rimpianti ma di nuovi momenti di gioia.
    E’ bello ritrovare le persone che ci sono state vicine tanto tempo fa, e scoprire che al di là di ogni logica le sentiamo ancora così vicine.

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  5. fausta68 30 gennaio 2014 a 1:07 AM #

    Dolce ed emozionante! I sentimenti, quando sono veri, gli incontri che hanno lasciato il segno, si ritrovano anni dopo – anche tanti – con una freschezza incredibile, come di chi si è appena salutato….

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