Sembra legge naturale che tutto invecchi, ma a quanto pare, i prodotti tecnologici di nuova invenzione sono più senescenti di quelli di vecchia data. Ho posseduto una lavatrice per quasi 25 anni e mi ha servito ottimamente, resistendo ad amoreggiamenti declinati al passato remoto e prossimo, traslochi, cambi pannolini sopra di lei, ripetuti assalti felini, lavaggi di scarponcini e ammenicoli sportivi fangosi ottimamente centrifugati e da lei resi. Ad ottobre è arrivata al termine, più che altro la carrozzeria e il cestello avrebbero resistito volentieri almeno altri 5 anni, ma i cuscinetti ammortizzatori e altri accessori, costosi da riparare, hanno decretato il momento di andare in pensione della Bianca, così la chiamavo…ehm… 😆
A ottobre quindi Bianca è stata rimpiazzata da una efficiente lavasciuga di ultimo grido, che mi ha richiesto un mese di assiduo e intensivo studio per capire come funzionasse. Alla fine, mi sono attestata su 3-4 programmi che sembravano più in sintonia con le mie aspettative di utente e ho dovuto pian piano abituarmi al suo fischio da aereo in decollo quando fa la centrifuga e imparare ad asciugare i panni senza averli in cambio ritorti come l’urlo di Munch. Ma…
Neppure sei mesi, dopo, La Nuova (è ancora presto per affezionarsi a questo elettrodomestico e darle un nome che sostituisca nella memoria la fidata Bianca) si rompe. Il maledetto pannello elettrico va in tilt ogni volta che si carica la lavatrice e blocca la porta. Chiamata l’assistenza – fortunatamente è in garanzia – mi dicono che è un problema comune alle lavatrici asciugatrici di quel modello e che nei prossimi 10-15 giorni ci penseranno a portare il pezzo da sostituire. Aaargh! E io, come faccio???? urlo…come nel quadro di Munch…ma…
Lavanderia a gettoni, si chiama il nuovo punto relax del vostro angelo. Vicino casa, parcheggio agevole, lavatrici enormi, mega asciugatrici, comode poltroncine per leggere durante l’attesa, tv sempre accesa con maxischermo per chi vuol seguire e tante persone colorate da incontrare e con cui scambiare due parole.
In questi giorni ho incontrato casalinghe perfezioniste che preferiscono la resa migliore della lavatrice professionale per certi loro bucati preziosi, vagabonde svitate e brillanti che girano il mondo, senegalesi studiosi serissimi che non sanno come eliminare macchie di inchiostro da lenzuola, romene in carriera ma senza lavatrice a casa (esattamente come me ma senza la carriera), una coppia gay tenerissima in procinto di andare a convivere (si, come nel film da cui ho tratto il titolo del post, libro omonimo di Koureishi), studentini universitari fuorisede alle prime armi e che avevano bisogno di una mamma, pakistani che preparano un matrimonio e vengono con i loro abiti tradizionali da non sciupare…
Un mondo colorato e profumato di bucato: il gestore è un ex impiegato ministeriale che ha lasciato la carriera per dedicarsi al franchising e alla libertà di orario della laundrette. Mentre aiuta gli imbranati come me e gli studentelli a dosare detersivo e tempi di lavaggio, discute di politica e di filosofia, commenta le sue ultime lettere inviate a L’Espresso circa un determinato articolo…eh, si, basta poco e il mondo sembra diverso…
Questa settimana ho avuto l’influenza, ma domani mattina…vado in laundrette 😀
Ah…visto che ormai mi son fatta una cultura, leggete questo consiglio ecologico:
Post piacevolissimo, pieno di ironia !
Una mia amica, nel mio blog, ha scritto di avere visto un gatto sopravvivere alla centrifuga…
Ero incerto se crederle, ma tu ne hai le prove !
Senti, ma questa lavanderia non è frequentata da certi bellimbusti che vengono a lavare i jeans come in certe pubbliità tv di qualche anno fa ?
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il gatto è davvero il mio Snoopy, ed anche se amava andarsi a nascondere lì dentro, ancora non ha provato la centrifuga… quanto ai bei giovini, sarebbero ben accetti lì dentro 😀
Ciaoooo
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Sempre che resistano alla centrifuga…
L nuove generazioni non sono come le precedenti.
Come le lavatrici !
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come mi piace la tua canzone!! La lavatrice??se ti dicessi che lavo ancora a mano la mia lavatrice ha tantissimi anni ci lavo solo lenzuola e qualche asciugamano dopo averlo insaponato con il mio sapone marsiglia Mia madre era una di quelle donne che andavano a lavare nel fiume. E ha continuato negli anni a lavare mettendo il bucato a bagno nelle conche diceva che niente sostituiva il sapone di marsiglia e le mani per far venire il bucato pulito ho adottato il suo sistema è sicuramente faticoso ma ti assicuro che la lavatrice ti dura un secolo ciaooooooo buona domenica
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che brava sei, Gabri, io non ho proprio pazienza, lavo tutto in lavatrice! 😀
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Le nuove lavatrici ormai sono tutta elettronica, per fortuna ci sono le estensioni di garanzia, con 70 euro in più, la nostra che abbiamo comprato lo scorso anno, è garantita per sei anni…… poi si vedrà.
Ti auguro una buona giornata, con amicizia, Vito
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l’ho fatta anche io, tanto questa me le farà vedere…di tutti i colori 😀
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Divertente il tuo articolo.
Sai noi siamo arrivati a possedere due lavatrici, visto che la cara vecchia Phil non si rompeva mai e se ne voleva una nuova…
Però dopo dueanni e ungiorno (garanzia scaduta) la supermegaintelligente Will ha fatto splash e per cambiare una scheda non ti dico la spesa.
Si, meglio il fiume, almeno si conosce un po di gente.
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Ho il fiume non lontano dalla laundrette, ma è così sporco che ti insozzi solo a vederlo! 😀
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mi hai fatto ridere è capitato anche a me, anzi peggio…un abbraccio e buona domenica
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eddai, racconta, che son curiosa! Bacio a tutti
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Bellissimo e spiritosissimo il tuo post.
Purtroppo….molto reale.
La stessa cosa a me è successa con la lavastoviglie: nuova. Dopo due lavaggi si è inchiodata.
Deprimente.
Fortuna che c’era la garanzia, ma intanto il disagio si è prolungato per giorni….
Buona domenica,
Luciana
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Luciana, mi riprenderei La Bianca con tutti i suoi difetti se potessi!
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Harielle, per fortuna che sei capitata da me..sennò chissà quanto tempo ancora sarebbe passato, mi hai fato ridere, io ho dovuto cambiare una whirpool (non compratela), sai quelle sulle quali metti il bambino a dormire nella cestina? No, non fatelo se non volete ritrovarvi il bambino nevrotico.
Ne ho un’altra senza troppa elettronica ma sto corteggiano la lavanderia a gettone che c’è vicino casa…….Scusa la “chiacchierata”..buona domenica..
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Harielle, per favore correggimi l’ortografia 😦 Fatto ridere- whirlpool
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Ben arrivata qui, accantoalcamino! 🙂
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Bello questo post. Le lavanderie a gettoni sono posti un po’ nuovi nel nostro panorama, ma che mi hanno sempre incuriosito. I ritratti di persone che hai disegnato mettono allegria e ottimismo!
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In effetti, Federico, le laundrettes sembrano luoghi non luoghi…affascinanti e aperti su una dimensione non tradizionale …
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nella mia ci lavo anche la cuccia del cane…lui non mi sta purtroppo!!!!cmq mi piacciono le lavanderei a gettoni ogni tanto i lavo il piumonee!!!!e si’un mondo variegato assai..un abbraccio carissima!!!
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anche io ci lavo le cucce dei gattoni e dei gattini! ma anche gli stivali della cucciola…poi, dopo, disinfetto tutto ben bene, haha! 😀
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Ma che bello questo racconto!
Povera Bianca…
Magari starà sogghignando pensando: “Eh…queste giovani, non sanno cos’è il duro lavoro!”
La laundrette dove vado per il piumone, non è così allegra ed attrezzata e neppure così multietnica oppure sono io che …sbaglio orari!
Di bello ha che è poco distante dal lago, così ne approfitto per fare una passeggiata.
Con la mia “smilza” per ragioni di spazio (è profonda 45 cm, ma ha una capienza di 5 kg) non siamo mai andate molto d’accordo perché, vabbe’ l’ecologia, ma i panni…BAGNALI! Così, ogni volta, aggiungo un po’ d’acqua con il secchio! :-(( Però la temperatura mai al di sopra dei 40° (max 45° ma solo in casi eccezionali).
Quando la tua “nuova” tornerà efficiente…fammi sapere, così inizio a documentarmi sul molto (spero) futuro acquisto!
Un salutone!
Kali
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Mi sa che mi toccherà spesso andare in laundrette, il pezzo da sostituire non arrivaaaaaa 😀
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Che carino questo post! Mai stata in una laundrette, solo in smacchiatoria, ma è un’altra cosa.
In quanto alla tua Bianca , hai tutta la mia comprensione. Ho una vecchia S.Giorgio e, saranno le preghiere al suo santo protettore , ma ancora funziona, anche se borbotta alquanto e temo che…ma l’idea delle nuove lavatrici con schede elettroniche proprio mi preoccupa vista la fragilità di durata ed uso.
Concordo coi 40°, ma come la mettiamo coi detersivi odierni che non tolgono più manco la più minuta delle macchie? e non parlarmi di candeggina perchè di guai ne ho combinati un putiferio!
🙂 ciao
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qui dove abito io, semmai, c’è il problema del calcare dell’acqua…è terribile, macchia tutto!
un bacione!
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Molto ironico questo post, chissà se la nuova lavasciugatrice possa prendere posto nel tuo cuore e nel cuore del tuo gatto che userà per nascondersi dentro. 😀
Buona giornata cara, ti abbraccio
Emilio 😉
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il gatto diffida della nuova lavasciuga…odora troppo di plastica 😀
un abbraccio a te, Emilio!
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Ma sai che mi hai fatto venire voglia di trovarmi
una lavanderia a gettoni?
Sorrido ..anche a me è venuta in mente la punnlicita che cita
Claudio .. mi era piaciuta tanto all’epoca che ci scrissi persino un post .. 😉
In salutone alla Bianca che oramai sarà nel paradiso delle
lavatrici s gofersi il suo riposo dopo tanti anni di onorato servizio …
mi piace molto qst tuo scritto …. ne esce la tua anima di cittadina del mondo … un abbraccio dolce angelo …
elisa
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basta guardarsi un po’ intorno, e il mondo è veramente a portata di mano, anche in una laundrette! Ciao, Eli!
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in questo tuo post che parla di un piccolo dramma, sei riuscita a dargli delicatezza rendendo poetica una lavandareia gli hai donato fascino e colore. poi si oggi, gli elettrodomestici non costano molto in proporzione a 20 – 30 anni fa, ma valgono MOLTO meno .un caro saluto e un abbraccio naz.
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ancora non mi riparano la scehda elettrica, sigh!
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Ciao, sono arrivata da te proveniendo dalla mia sister Sonja 🙂
Bellissimo e spiritoso questo post….che mescola vita quotidiana ad un tocco di storia del costume e dintorni 🙂
Ripasserò a rileggerti…ciao!!
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Ma che bello questo post… mi ha acceso un bel sorrisone! 😀
Non avevo mai pensato alla lavanderia in questi termini…. lo hai reso un luogo allegro e variopinto, pieno di vita. E di vite di cui forse troppo spesso non ci rendiamo nemmeno conto… ma che possono sempre arricchirci se abbiamo la possibilità e la voglia di conoscerle.
Un saluto.
Fabio. 🙂
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